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La doccia lesbo  

rm_lobo196120 62M
15 posts
11/1/2014 12:37 am
La doccia lesbo


In un ordine cronologico io ero l'ultimo entrato a far parte della loro cerchia di amicizie ma, in poco tempo, a causa di
certe passioni incoffessabili la nostra amicizia aveva raggiunto rapidamente un certo spessore e dopo quello che era
successo qualche sera prima la nostra intimità si era accentuata ancora di più.
Fù così che furono felici di invitarmi a cenare quando una sera inaspettatamente mi presentai a casa loro con una amica
appena arrivata dal nord. La presentai come una carissima amica di vecchia data. Il suo nome era Mia.
Mia aveva circa 40 anni, era alta più o meno 170 centimetri, aveva una corporatura media e un bellissimo fondo schiena,
capelli castani che le scendevano morbidamente poco al di sotto della fine del collo ed un viso grazioso reso ancora più
attraente dai suoi bellissimi occhi marroni
Io e O.,il padrone di casa, in disparte ci mettemmo a conversare, mentre M. ascoltava Mia rapita dalla sua voce gentile e
dai modi sensuali.
“Devo andare in bagno, mi mostri dov'è M.?” – sentire pronunciare il suo nome da quella donna gli diede una scossa lungo la schiena.
In bagno la donna si rinfrescò il viso senza trucco, si sistemò i capelli e poi, quasi scusandosi, si sedette a fare pipì.
E’ assolutamente normale tra donne condividere il bagno, spessissimo succede, anche se a lei erano anni che non le succedeva.
Con naturalezza, si rinfrescò le parti intime e M. non potè fara a meno di notare la sua passerina liscia, chiusa e graziosa.
Complice il vino e l’atmosfera surreale, fece la stessa cosa, anche se con un leggero imbarazzo.
“Ti dispiace se mi faccio la doccia?” – fu la richiesta inattesa di Mia.
"Sai il viaggio da casa è stato abbastanza lungo ed io non ho avuto ancora il tempo di rinfrescarmi"
"Nessun problema" disse M. e si recò nel guardaroba a prendere degli asciugamani.
Quando tornò Mia era già nella doccia il corpo nudo e provocante catturò la sua vista facendogli venire uun brivido lungo tutta la schiena. Stava appendendo gli asciugamani quando sentì Mia chiederle se volesse farsi la doccia insieme a lei
“La doccia? con te?” – rimase perplessa, ma la cosa non le dispiacque in fondo era rientrata da poco e una doccia dopo una lunga giornata di lavoro era proprio quello di cui aveva bisogno.
L’acqua calda scivolava sui loroi corpi piuttosto vicini, l’odore del bagno schiuma ben presto ammorbò la piccola stanza da bagno, il vapore d’acqua le avvolse in un clima di intima complicità femminile.
M. non riusciva a staccare gli occhi da quel corpo , e quando le labbra morbidi e gentili di Mia si appoggiarono sulle sue spalle, sentì le gambe flettere dall’eccitazione. Il tocco sensuale di quella donna risvegliò la sua bisessualità, il fuoco che si accese nel suo corpo fu dirompente, inutile tentare di domarlo, ogni centimetro della sua pelle rispose eccitandosi
visibilmente. I capezzoli inturgiditi tradirono il suo desiderio, la lingua di Mia roteò su di uno mentre le dita stuzzicavano l’altro. La teneva abbracciata contro il suo corpo, desiderava il contatto con quella pelle liscia e umida perché poteva percepirne le vibrazioni ad ogni suo movimento. La sua mano scivolò in basso, sfiorando la sua insenatura
vaginale che ormai si era schiusa con tutto il calore che emanava. Sentiva il suo petto sodo e prosperoso fondersi con lei, le dita indugiarono a fondo e alzando lievemente una gamba le permisero di entrare nel suo pertugio quasi inghiottendo una parte della sua mano. Quando le loro labbra si appoggiarono una all'altra le due lingue iniziarono ad agitarsi vorticosamente. Come due esperte lesbiche si lasciarono andare in una passione che solo il genere femminile può capire, intensi orgasmi interiori le fecero quasi cedere la forza nelle gambe. Mia la fece stendere sul pavimento del bagno, allargò le sue cosce e si dedicò alla sua fica con lunghe leccate che coprivano ogni parte sensibile del suo basso ventre.
Con il bacino leggermente ricurvo in alto, si godeva quella esuberante donna accarezzandole i capelli ed esercitando una lieve pressione sulla tua testa. Stava esplodendo in un nuovo rivolo di piacere, non riusciva più a distinguere se l’umido che colava era il suo liquido, la saliva di Mia o semplicemente l’acqua della doccia appena fatta. Con due dita massaggiava i bordi delle labbra vaginali e con la lingua risucchiava il clito gonfio di stimolo. Stava gemendo e la voce si fece più stridula, al punto che la Mia la rimproverò con dolcezza.
“Fai piano…non rischiamo che quei due ci sentano e poi vogliano partecipare, questo è il nostro momento, è il regalo che mi sono dedicata per il mio viaggio”.
“Ti prego non fermarti, continua…ti pregoo!” – la sua voce si fece bassa e supplichevole
Mia affondò ancora a lungo in mezzo alle sue cosce ormai completamente spalancate, sii toccava i seni, palpando la parte
sotto e stuzzicando i capezzoli. Un lungo, inteso, infuocato e vibrante orgasmo la colse e quasi mordendosi le labbra emise un gemito in crescendo, con il corpo riverso verso l’alto nella spasmodica ricerca di un piacere unico.
Riuscì a rilassarsi solo quando la donna si sdraiò vicino a lei, la vide masturbarsi ad occhi chiusi con una tecnica nuova; con i bordi esterni di entrambi i pollici si stimolava la sua fica arrossata in un movimento regolare strusciando dall’alto verso il basso. Anche se esausta, volle dedicarsi ai sui bei capezzoli, al quel seno prorompente, massaggiandola
e baciandola con delicatezza. Raggiunse il suo orgasmo, fu straordinario perché era la prima volta che assisteva ad una scena così: divaricò le gambe, alzò il bacino, si allargò le labbra della fica ed in pochi istanti eruttò il suo liquido con degli schizzi poderosi.
Rimaseroo sdraiate immobili e silenziose sul pavimento del bagno, i corpi affannati cercavano di riprendere il normale battito cardiaco, tracce di piacere scivolano dalle loro intimità in una quantità che non si sarebbe mai aspettata.
Quando uscirono dal bagno, gli uomini erano sul terrazzo a fumare dei toscanelli e bere dello scotch whisky.
“Ce ne è voluto di tempo...... Le ragazze in bagno perdono la bussola..!!” – sorrise O. con cenno di approvazione da parte mia.
Ma a M. non sfuggì l'espressione golosa con cui la guardavo. La serata era solo all'inizio.

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